Giorgio Armani, spunta fuori il testamento: dopo la sua morte ha stabilito questo
Giorgio Armani, che cosa accadrà dopo la sua scomparsa. Spunta ora tutta la verità sul suo testamento.
Un uomo raffinato, affascinante e di incredibile successo, che ha impresso in maniera indelebile il suo nome nel vasto mondo della Moda nel mondo. Così, e pure a buona ragione, si può descrivere Giorgio Armani, che è tutt’ora uno degli stilisti più amati e stimati. L’uomo è vicino ai 90 anni e, pur augurandogli ancora una lunga vita, in molti hanno iniziato a chiedersi a chi andrà la sua società alla sua dipartita.
Ovviamente parliamo di qualcosa di grandioso e che deve essere organizzato come si deve, nonché nei minimi dettagli. Tuttavia Giorgio, che è un immenso professionista accorto e con l’occhio lungo, aveva già iniziato a correre ai ripari anni e anni fa in tale direzione e lo aveva fatto dando vita alla famosa fondazione Giorgio Armani, che tutt’ora possiede lo 0,1% della sua società.
Sta difatti che riguardo alla sua eredità, che sarà importante e cospicua, non essendoci alcun erede diretto quanto figlio, sarà più complesso scoprire come sarà spartita al dettaglio, con tanto di titoli, ruoli e denaro. Tornando ai suoi parenti più prossimi, dobbiamo annoverare i nipoti Silvana e Roberta Armani, nonché Andrea Cameran.
Giorgio Amani, svelato il suo testamento
Tutti e tre siedono nel consiglio della società insieme al manager e consigliere Pantaleo Dell’Orto, nonché il fondatore di Yoox Federico Marchetti. Tuttavia, come già giustamente accennato poco fa, non avendo lo stilista e imprenditore eredi diretti, nel suo testamento non dovrà in alcuna maniera soddisfare alcuna quota di legittimane.
Potrà dunque disporre come meglio crede del suo patrimonio. C’è comunque da aggiungere che Bernard Arnault ha stabilito l’assetto societario che avrà la LVHM quando il mitico Giorgio non ci sarà più. Un documento riservato, ma ottenuto dal Corriere Della Sera, sostiene che il gruppo ancora oggi è posseduto per il 99,9% del suo fondatore. Al momento del suo decesso sarà scisso in ben 6 categorie di azionisti.
Ci sono “in ballo” tanti cambiamenti
Tuttavia solo alcuni di loro avranno l’ importante diritto al triplo dei voti, oltre che la ghiotta possibilità di nominare un amministratore delegato. Tra l’altro pare che ci sia l’intenzione di essere quotati in Borsa, anche se per ora ciò è solo il classico rumore di fondo. Insomma, sono previsti tanti cambiamenti, anche se altrettanti potrebbero essere ancora in atto.
Del resto Giorgio non è di certo un uomo che ama starsene con le mani in mano. Al contrario adora rimboccarsi di continuo le maniche, per dare sempre il meglio di sé e dimostrare a se stesso e agli altri di essersi meritato tutto ciò che ha ottenuto con il suo lavoro. Non per nulla è ancora oggi lui uno dei più amati di sempre e un personaggio dall’aura mitica.