Lo storico conduttore ha raccontato il motivo della sua assenza televisiva: oltre alla malattia, la struttura lo minaccia.
Giancarlo Magalli è uno delle figure più longeve della televisione italiana; nato a roma nel 1947, è autore di molteplici trasmissioni televisive come Non stop, Pronto, Raffaella? e Sotto le Stelle, nonchè conduttore di innumerevoli programmi.
Si tratta sicuramente di un personaggio importante per la televisione italiana, che da diverso tempo è sparito dal piccolo schermo a causa di un grave problema di salute. La sua malattia l’ha scoperta quasi per caso a seguito di un’infezione che gli ha provocato fitte alla milza.
“È stata una fase delicata e mi piaceva parlarne in modo delicato. – ha raccontato nello studio di Verissimo – È stato un linfoma, che ora è sotto controllo ma mi è costato sette mesi tra ricoveri e cure”.
I dolori costanti di Giancarlo Magalli non convincevano proprio i medici, che decisero così di andare a fondo alla questione. “Hanno visto qualcosa che non li ha convinti molto. – ha ammesso – Abbiamo messo in preventivo ulteriori accertamenti ed è successo che ho preso un’infezione, di colpo”.
Da quel momento iniziarono i momenti duri per il conduttore che si ritrovò a lottare contro la malattia, ma la cosa peggiore è stato quanto accaduto alla sua salute mentale, tanto che le figlie e le ex mogli hanno dovuto prendere seri provvedimenti.
Per fortuna la tragedia del linfoma è solamente un brutto ricordo per Giancarlo Magalli e la sua famiglia, ma quello che ha passato non potrà mai dimenticarlo. La dichiarazione del conduttore l’ha fatta a gennaio di quest’anno nello studio di Verissimo a Silvia Toffanin, ma solo successivamente ha rivelato i dettagli drammatici su quanto accaduto.
Durante un’ospitata a Estate in diretta, condotto da Nunzia De Girolamo e Gianluca Semprini, lo stesso Magalli entra nel dettaglio della vicenda. Da poco ha compiuto 70 anni e al ricordo di quanto accaduto gli viene alla memoria di quanto siano state fondamentali l’ex moglie Carla Crocivera e Valeria Donati, ma anche le sue figlie Manuela e Michela: “Non avevano personale all’ospedale allora loro dissero ‘ma se ci stiamo noi?’ Si offrirono volontarie ed ogni sera ce n’era una. Siccome c’era il delirio, perché prendevo dei farmaci molto forti e una sera, nella follia, mi sono strappato tutti i tubetti che avevo attaccati, allora loro (l’ospedale ndr) dissero o mettiamo qualcuno che lo guardi o lo dobbiamo legare al letto”. Con il senno di poi, la durezza del personale e la presenza di queste donne è stata fondamentale per la cura di Giancarlo Magalli, che oggi si mostra al pubblico più raggiante che mai.