Yari Carrisi alla fine confessa su Ylenia, la sorella scomparsa: “Una mia amica mi ha mandato una foto…”
In questo periodo il ricordo di Ylenia Carrisi è tornato a farsi sentire più vivo che mai: la dichiarazione shock.
A far riemergere la tragica scomparsa avvenuta ormai 28 anni fa, è stata la dichiarazione del fratello Yari e della madre Romina, entrambi ospiti nello studio di Silvia Toffanin.
Come tutti sappiamo, Ylenia Carrisi è scomparsa nel 1994, a seguito di un viaggio a New Orleans in America dove si era recata per scrivere un libro su gli artisti di strada. I genitori erano in forte disaccordo con la scelta della figlia, ma la giovane partì lo stesso, e successivamente ad un’accesa litigata, nessuno ha avuto più notizie della ragazza. Un guardiano notturno in seguito all’accaduto, ha riconosciuto nelle foto Ylenia, associandola ad una ragazza bionda che si è lanciata nel fiume Missisipi davanti ai suoi occhi; testimonianza mai verificata a causa di un mancato ritrovamento.
Nel corso delle indagini, ci furono svariate segnalazioni di ragazze simili a lei, tra cui un corpo rinvenuto con addosso oggetti della ragazza. Tuttavia, in nessuno di questi casi si trattava di Ylenia.
La madre non si è mai arresa, neanche a quasi trent’anni dalla scomparsa. Albano invece, perse le speranze nel 2013, quando presentò istanza di dichiarazione di morte presunta della figlia al tribunale di Brindisi. La madre non prese di buon grado la scelta dell’ex marito, ma la sentenza venne comunque accettata nel 2014. A parlare nello studio di Verissimo, è stato anche Yari, fratello della giovane, rivelando la ragione per cui, dal 2020 non crede che la sorella sia viva; il motivo fa accapponare la pelle.
La foto shock inviata al fratello di Ylenia Carrisi
Yari in questa lunga intervista racconta di quel periodo che, per poche ore non è riuscito a raggiungere la sorella in vacanza. “Ylenia era la mia bussola, il mio specchio. Era l’unica che capiva quello che avevo passato. Aveva una cultura, una bellezza e una voglia di vivere ed esplorare. Era creativa e super coraggiosa. Per me è stato difficile perché non solo ho perso una sorella, ma un modello, un faro, un punto di riferimento. Nel Natale 93, io ero in Sud America. Mi trovavo in Ecuador e lei il Belize, volevo farle una sorpresa e cercai di raggiungerla. Purtroppo, quando arrivai, una signora mi disse che lei era già partita per andare in Messico e quindi ci siamo persi per 24 ore. Fino al 2020 pensavo fosse in giro per il mondo”. Tuttavia, un giorno gli arriva una foto alquanto enigmatica.
“Una mia amica mi ha mandato una foto di un quadro appeso in un museo voodoo di una donna che era identica a Ylenia, poi ho scoperto che il quadro era stato dipinto anni prima, negli anni 60 o 70. – racconta il fratello – Una volta lì, ho parlato con delle persone coinvolte all’epoca nella vicenda, e ho capito che la polizia all’epoca era un po’ sbadata. Non credo alla storia che lei si era gettata nel fiume“.
Nel mezzo del discorso di Yari, la madre lo interrompe, contrariata dalle parole del figlio. “Io ancora non credo alla polizia e non credo che sia sbadata. Io di Ylenia ne parlo sempre al presente. Ci sono tante persone che scompaiono per tanti anni, ma poi vengono ritrovate”. Tuttavia, il Yari ci tiene a precisare:“Io ne parlo al passato, dopo quell’ultimo viaggio a New Orleans”.
Una volta smorzata la tensione, Yari conclude: “Inizialmente segretamente pensavo: Vai Ylenia, continua a fare quello che stai facendo. Me la immaginavo a fare la sciamana in Amazzonia, credevo che stesse facendo qualcosa di importante e che non potesse tornare sui suoi passi. E mi piace un po’ pensarla ancora così”.