Diego Abatantuono, fu costretto a correre in sala operatoria: carriera a rischio | Ecco cosa era accaduto
Un grave problema di salute sottovalutato dall’attore, poteva mettere a repentaglio la sua carriera per il resto della vita.
Come negare che Diego Abatantuono, classe ‘55, è uno degli attori, registi teatrali e comici, più rilevanti del mondo dello spettacolo italiano. Nella sua carriera non a caso, è stato vincitore per ben tre volte del Nastro D’argento come attore protagonista e non protagonista, ma anche nel recente 2021 con un David di Donatello.
Figlio di padre calzolaio e madre costumista, iniziò la sua carriera nel Gruppo Repellente, ideato da grandi nomi come Enzo Jannacci e Beppe Viola. La madre di Diego lavorava presso il Derby Club, uno tra i più celebri locali notturni milanesi degli anni ‘60/’70.
Da quel palco, a Diego nasce quella passione per i riflettori, che da lì a poco l’avrebbe legato per il resto della sua vita. Il primo film risale al 1976, quando Diego prese la sua prima parte alla pellicola poliziesca di nome Liberi armati. Da quel momento l’artista prese il volo, quello che consacrò il suo matrimonio con il mondo dei riflettori. Tuttavia, la sua devozione al lavoro ha fatto sì che l’uomo sottovalutasse un problema di salute che da lì a poco gli sarebbe costato la sua intera carriera.
Il malessere durante lo spettacolo
Noi tutti associamo Diego Abatantuono ad un uomo indistruttibile, ma la realtà è che come tutti, anche la sua salute ha avuto attimi di cedimento. Tuttavia, inizialmente, non ascoltò i segnali che il corpo gli stava dando, tanto da utilizzare escamotage per placare il malessere che stava emergendo. In quel periodo Diego, si esibiva sul palco del Derby, dove intratteneva il pubblico con lo spettacolo La tappezzeria. Proprio nei primi giorni dello spettacolo, accusò diversi malesseri tra cui una forte tosse che in alcuni casi gli impediva di recitare o di parlare.
Una carriera a rischio: i tentativi invani
Ovviamente una situazione del genere non poteva passare di certo inosservata, visto che non si trattava di una comune tosse, ma aveva tutte le carte in regola per trattarsi di qualcosa di più rischioso. Nel frattempo però, l’attore ha continuato a lavorare per quanto fosse possibile, ma in tutto ciò, Enzo Jannacci decise di fargli la cosiddetta ‘siringa miracolosa’: un mix di medicinali, tra cui cortisone e antibiotico, già somministrati in passato da artisti come per esempio Massimo Boldi. Questa tuttavia, avrebbe dovuto placare il malessere di Diego. Come se non bastasse, Jannacci aggiunse qualche goccia di Campari Soda.
In quel momento Diego salì sul palco, ma da lì a poco, la tragica realtà. Chiusi i sipari, iniziò a sentirsi male, tanto che quel malessere se lo portò avanti per un mese. Secondo i medici si trattava di Pertosse; in quel periodo c’era l’usanza di credere che quel tipo di infezione si curasse ad alta quota. Diego allora seguì il consiglio e salì a quota 2000 metri.
L’operazione d’urgenza
La situazione tuttavia, non migliora, ma addirittura degenera: Diego rimase afono per 48 ore. Quando finalmente decise di andare a fondo alla situazione, arrivò l’amara verità: non si trattava solamente di Pertosse, ma di una grave infiammazione delle corde vocali, che lo costrinse direttamente in sala operatoria. Alla fine degli anni ‘70, l’artista è stato operato immediatamente, e in questa occasione, imparò una grande lezione: mai sottovalutare i segnali che il corpo ci manda.