Lino Banfi, la sua vita familiare triturata dalla più brutta delle scoperte: “Un tumore al cervello”
Nello studio di Verissimo, l’attore si lascia andare ad una struggente dichiarazione che fa commuovere l’Italia intera.
La vita dello storico Lino Banfi è sicuramente costellata di successi che l’hanno portato ad essere uno degli attori più amati in Italia. Non tutti sanno che il suo primo pseudonimo fu Lino Zaga, che poi decise di cambiare perché secondo Totò, nel mondo dello spettacolo portava sfiga a accorciare i cognomi.
Sebbene oggi sia un uomo di successo, agli inizi della sua carriera viveva in uno stato tutt’altro che agiato. Per un periodo infatti, fu sotto torchio dagli strozzini; condizione che lo costrinse a vivere con gravi difficoltà economiche, dormendo addirittura nelle stazioni ferroviarie. Nel 1955 racconta, che si trovò a fingere di doversi sottoporre ad un operazione alle tonsille, solamente per dormire al caldo all’interno di un ospedale.
Per fortuna il 1960 fu l’anno della svolta, dove Banfi esordì al cinema con il film Urlatori alla sbarra. Da quel momento l’attore non si è più fermato. Sono diverse le pellicole di successo che lo hanno visto protagonista, ma è impossibile dimenticare anche la sua lunga carriera televisiva che l’ha portato ad interpretare ruoli in diverse fiction come Un difetto in famiglia e Un posto tranquillo.
Lino Banfi sposò Lucia Lagrasta il 1° marzo 1962, dopo ben 10 anni di fidanzamento. Un amore indelebile destinato a durare per tutta la vita della donna. Dalla loro relazione sono nati due figli: Rossana (1963) e Walter (1968).
La scoperta del tumore della moglie
La donna negli ultimi anni era molto malata, condizione che purtroppo le è costata la vita. A febbraio infatti, viene annunciata la sua scomparsa. Questo evento ha triturato la vita di Lino Banfi che ricorda nello studio di Verissimo come è stato scoperto il tumore al cervello che l’ha portata via.
Negli ultimi anni in realtà, l’attenzione era focalizzata su un altro terribile male della donna, l’Alzheimer: “Io stavo seguendo la sceneggiatura dell’Alzheimer, la seguivo bene, sapevo la parte a memoria. – Ha spiegato Lino Banfi – Il professore mi diceva: ‘Lino adesso siamo in una fase in cui ogni film che vede, ogni trasmissione che vede, dice che l’ha già vista. Abituati a questa cosa’. E io, quando capitava, rispondevo che non me lo ricordavo e lei: ‘Forse tu non c’eri quel giorno’. Poi il professore mi diceva di dirle che li avevo visti pure io, così è più contenta: ‘Altrimenti capisce che c’è qualcosa che non va’. E io: ‘Adesso mi ricordo, l’ho visto, l’ho visto. Rivediamolo se ti va’ e così siamo andati avanti”.
Dopodiché Banfi racconta come è avvenuta la terribile scoperta. “Improvvisamente è cambiata la sceneggiatura, il film, la scenografia. – spiega con una metafora a Silvia Toffanin – Dopo l’Alzheimer sono arrivate le crisi epilettiche, quindi prendeva antiepilettici che sono farmaci terribili, però ci vogliono per bloccare alcune cose. Dopo un po’ mi hanno detto: ‘Lino, ci dispiace dirtelo, ma abbiamo fatto la risonanza ed è subentrata un’altra cosa, si vedono delle macchie al cervello’. Dopo due giorni, tumore al cervello. Tutta un’altra sceneggiatura, tu non capisci più niente. Ti dico una cosa che non ho detto ancora a nessuno. Nonostante io sia cattolicissimo, quel giorno mi sono arrabbiato, ma quel l’arrabbiatura, nell’arco di due giorni – quando capii la vera situazione – si trasformò in una supplica: ‘Ti supplico falla morire’, siamo arrivati a questo punto”.