Ambra Angiolini: “A 13 anni” | La rivelazione in queste ore fa piangere i fan
“Sono diventata bulimica per un cancro dell’anima”, in questo modo Ambra Angiolini descrive la sua difficile convivenza con la bulimia.
Un’attrice, conduttrice televisiva, showgirl, conduttrice radiofonica e cantante italiana; nata a Roma nel 1977. Ambra Angiolini nel suo percorso lavorativo di strada ne ha fatta tanta, ma dietro a questa ragazza solare che ha saputo conquistare il suo pubblico in tutti i suoi ambiti, si cela un’adolescenza travagliata.
“Io sono diventata bulimica a 13 anni per un cancro dell’anima”, così l’attrice descrive la sua battaglia fatta contro il suo corpo e la sua mente. Una costante ricerca di equilibrio e di sicurezza personale che Ambra nella sua tenera età non riusciva a trovare. Ad oggi ne parla con estrema sensibilità, cercando di spiegare al pubblico che questa condizione non va condannata ma compresa nel profondo.
L’intervista
Ai microfoni de La Repubblica, Ambra Angiolini ha rilasciato un’intervista in queste ore, dove racconta cosa significa per lei la bulimia. “Adesso vado in giro a dire: ‘non minimizzate, cioè, non la rendete la malattia delle ragazzette che vogliono essere 90-60-90, perché quella cosa là è veramente una porcata ingiusta. Si chiama malattia, va curata, va fatta ricerca’”.
In questo modo Ambra racconta la sua esperienza, cercando di aiutare quante più persone possibili per mezzo di un percorso di sensibilizzazione e consapevolezza. “Quello che ho sviluppato è un percorso che adesso faccio con alcuni centri specializzati in disturbi alimentari, legati veramente solo a un’esperienza d’amore, di anima, che era un po’ quello che cercavo di colmare”.
“Lasciate tracce d’amore”
Ambra spiega come è importante essere a consapevoli che si tratta di una malattia principalmente legata allo stato psicologico e che le evidenze fisiche ne rimangono una sola conseguenza. Proprio per questo motivo, l’attrice spiega come sua madre, l’unica donna che l’ha davvero capita, ha avuto un ruolo fondamentale nella sua ripresa.
“La cosa più efficace, per me, sono stati dei biglietti lasciati da mia mamma a caso, come dico io, ad altezza vomito, in bagno – racconta Ambra con voce rotta – dove mi si diceva semplicemente che qualsiasi cosa avrei scelto di fare in quella situazione per lei andava bene. Cioè, io ero sempre una persona giusta. E allora dico: lasciate tracce d’amore, non cercare di risolvere. Perché quella è una soluzione che troviamo noi nel nostro viaggio”.
Un viaggio che Ambra ha saputo percorrere e che ad oggi ne ha fatto tesoro per milioni di persone e genitori che si trovano ad affrontare la stessa battaglia. L’attrice, oltre a collaborare con diversi centri, ha scritto anche “InFame”, un libro che parla della sua esperienza a 360°.