“Addio Re Carlo III”: scandalo a pochi giorni dall’incoronazione | Il regno ora vacilla
A meno di due settimane dall’evento di incoronazione del Re Carlo, emergono delle statistiche preoccupanti. La monarchia è seriamente a rischio?
Londra – il 6 maggio 2023 sarà la giornata in cui si terrà l’evento più atteso dell’anno: l’incoronazione del Re Carlo III presso l’Abbazia di Westminster. Assieme a lui, anche Camilla diventerà la nuova regina, per mezzo di un rito officiato dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby.
Ad apprezzare la successione monarchica, sembrerebbero in particolar modo le persone più avanti con l’età; il popolo più giovane, per mezzo di un sondaggio, ha fatto emergere una realtà ben diversa da quella conosciuta finora.
La nuova generazione non sembra essere entusiasta della monarchia che da anni regna nello Stato, un fattore che per il prossimo Re Carlo III, non è per niente rassicurante.
“Meglio un presidente eletto che un sovrano ereditario”, cita il titolo di un articolo de La Repubblica; ma cosa significa esattamente questo? Una semplice preferenza espressa o l’inizio di una ribellione da parte di un popolo che è stanco di non avere voce in capitolo? Per la mano abbiamo solamente una statistica, ciò che basta per trarre – o quantomeno supporre – le conclusioni del caso.
I giovani non amano la monarchia
Il sondaggio realizzato da YouGov, per il programma Panorama della Bbc, creato in vista della prossima incoronazione del Re Carlo III, ha confermato quanto inizialmente pensato. Dai risultati si può notare un ampio sostegno della monarchia, che regge rispetto all’idea di cambiare il sovrano con un eventuale capo di Stato. In media il 58% è a favore della monarchia, contro il 28% che vorrebbe avere un presidente, mentre il 16% non si schiera. Se invece guardiamo la statistica di giovani intervistati, la situazione cambia notevolmente.
La differenza tra le generazioni è evidente: il 78% dei over 65 supporta la monarchia, ma solamente il 32% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni la pensa così. Se guardiamo nel dettaglio, il 38% vorrebbe un capo di Stato eletto, mentre il 30% non esprime la sua opinione.
La minaccia che dovrà affrontare il Re Carlo III, non riguarderà solamente le nuove generazioni contrarie, che potrebbero rappresentare una minaccia, ma la continua crescita di indifferenza nei confronti della monarchia. Nella stessa intervista infatti, è emerso che il sovrano viene considerato poco empatico nei confronti dei sudditi dal 45% complessivo, contro il 36% che non la pensa allo stesso modo. Attualmente il popolo, come la famiglia reale, è molto attaccata alle tradizioni, motivo per cui il popolo è ancora entusiasta della sovranità reale. In un futuro prossimo tuttavia, le generazioni cresceranno, con nuovi pensieri che potranno influenzare a lungo andare l’approvazione generale della monarchia.