Le parole del grande Renato Zero su un personaggio famoso sono un’accusa ben precisa, come reagirà il diretto interessato, risponderà?
È una colonna della musica italiana Renato Zero, che ha rivoluzionato il modo stesso di fare musica portando in scena il suo look spettacolare fatto di parrucche, lustrini e piume. Un personaggio eccentrico che vede il suo esordio giovanissimo, nel 1967. I primi anni sono caratterizzati dalla sua ricerca di un’identità che sappia distinguerlo dalla massa.
La ricerca di uno stile che lo renderà inconfondibile negli anni a venire, quando la trasgressione di trucchi e paillettes verrà pian piano sostituita dalla sua mimica e gestualità che pure saranno un marchio unico. Di Renato Zero ne esiste solo uno, il Re dei Sorcini, come vengono chiamati i suoi fan, è inimitabile, ha fatto un’epoca e tutto ciò che viene dopo è solo una pallida copia che non potrà mai avere lo stesso impatto.
Renato Zero è stato graditissimo ospite al seguitissimo Che tempo che fa, dove si è raccontato a Fabio Fazio sul suo passato e presente. Tra i tanti aneddoti, non poteva mancare un accenno alla trasgressione che è stata il leit motiv della sua carriera musicale. Il conduttore ha ricordato: “Hai raccontato che quando uscivi di casa ti portavi dietro abiti più stravaganti per cambiarti nei portoni. Si è parlato molto delle trasgressioni. Che consiglio dai ai ragazzi di oggi?”
Il cantante ha risposto subito: “Avevo bisogno di attenzione. È una necessità di qualcuno che riceve una certa educazione”. E qui si va nel presente; un piccolo riferimento è andato anche al più trasgressivo del Festival di Sanremo appena concluso, colui che ha spaccato il pubblico prima ancora di esibirsi: Rosa Chemical.
Renato Zero ha commentato la performance di Rosa Chemical che ha fatto tanto discutere, e ha dichiarato: “Io sono molto felice ci si manifesti per quello che siamo, che si combatta per le ragioni della propria personalità e del proprio carattere; vorrei solo che quelli che operano nel settore della musica e dello spettacolo preparassero questi ragazzi, fossero un pochino più vicini a loro, sulla formazione musicale, perché va bene il look ma ci vuole anche lo spessore artistico, senza di quello si campa una stagione e basta”.
Poi ha aggiunto sul ragazzo: “Non è colpa di Rosa Chemical, ma della distrazione di chi ritiene che questo sia un mestiere improvvisato. Il problema è di chi lo ha mandato in onda perché ritiene che la musica sia solo performance. Noi avevamo alle spalle un team di professionisti che ci seguivano nella musica, ma non solo”.
Altri tempi, verrebbe da dire. E il giovane cantante se la sarà presa? Forse, viste le sue parole. Dopo aver riconosciuto la grandezza e unicità di Renato Zero, ha commentato a Domenica In: “Pare che abbiamo la stessa mentalità aperta e mi sento in dovere di continuare, senza mancare di rispetto a nessuno“.