Stop al fumo: ecco alcune semplici strategie per ingannare la dipendenza, troncando di netto quest’abitudine nociva per la salute.
La dipendenza da fumo di sigaretta rappresenta una preoccupante piaga della modernità. La sistematica fruizione di sigarette, infatti, può agevolare l’insorgenza di patologie cardiovascolari, senza trascurare il rischio di sviluppare tumori letali per l’individuo.
Per tale ragione è sempre consigliabile cercare di sospendere definitivamente questa pratica, privilegiando alcuni escamotage per ingannare la mente. La nicotina, infatti, agisce come un blando stupefacente, incatenando i fumatori in un’assuefazione difficile da debellare. Con le giuste strategie, però, è possibile aggirare l’ostacolo, ritrovando in breve tempo un ottimale equilibrio psicofisico.
Innanzitutto, sebbene il 90% degli ex fumatori sia riuscito autonomamente nel lodevole intento, è consigliabile l’appoggio di amici e familiari, nonché del medico di fiducia. Dichiarare pubblicamente l’intento, infatti, incentiverà la forza di volontà del soggetto, che potrà ricorrere in ogni momento in un opportuno sostegno psicologico.
In secondo luogo, possiamo circuire il cervello: la voglia di sigaretta, superate le prime, difficili, 24 ore, dura solamente qualche minuto. Facciamo quindi scorta di caramelle e chewing-gum, distraendoci con una passeggiata all’aperto, oppure con una provvidenziale chiacchierata con i propri affetti. Occorre tenere conto che la nicotina funge da anoressizzante: bisogna perciò mettere in preventivo un lieve aumento di peso. Tale eventualità non sempre ha luogo, tuttavia un chilo o due in più sulla bilancia non devono costituire un deterrente: come si suol dire, la salute viene prima di tutto!
A mano a mano che il corpo si disintossica dalla presenza di nicotina, possiamo rilevare sorprendenti effetti sull’intero organismo. Circa dopo 20 minuti dall’ultima sigaretta, infatti, la frequenza cardiaca e la pressione del sangue si riducono, ed entro 12 ore, anche i livelli di monossido di carbonio nel sangue colano a picco. Se l’astensione perdura dalle 2 alle 12 settimane, la circolazione sanguigna torna a range ottimali, così come le funzioni polmonari. Dopo 1 anno, il rischio di infarto si dimezza e, dopo 15, il rischio di ictus diventa pari a quello di un non fumatore.
Dai 30 ai 60 anni di età, inoltre, gli ex fumatori possono guadagnare dai 3 ai 10 anni in più, dilatando la loro aspettativa di vita.
Il fumo di sigaretta non predispone solamente al rischio di infarti, ictus, patologie respiratorie e tumori di bocca, gola e polmoni. Questa pratica deleteria può condurre all’impotenza o alla difficoltà di concepimento, con potenziali effetti devastanti anche sulla salute del feto.
Non sottovalutiamo inoltre l’impatto del fumo passivo. L’esposizione inerte ai miasmi della sigaretta può infatti favorire l’insorgenza di otite, asma e altre malattie respiratorie in chi ci circonda nella quotidianità.