Il terribile racconto di Gerry Scotti che lascia senza parole. Il suo incontro con la morte è devastante
Virginio Scotti, meglio conosciuto come Gerry, è uno dei conduttori più amati della televisione italiana. Volto rassicurante, modi gentili ed educati, specializzato soprattutto in game show ha all’attivo circa 6000 puntate di conduzione.
A tal proposito ha commentato qualche tempo fa nel salotto di Silvia Toffanin: “Non riesco a contarle, mi fa impressione. Sono felice di piacermi più adesso che in gioventù. Significa che ho raggiunto una forma di maturità e di pace dei sensi, mi piaccio più ora che da giovanotto. Sono molto più bravo e più bello adesso che prima”.
E bravo lo è davvero, tanto da essere amato da intere famiglie, ed è chiamato lo Zio Gerry. Un grande uomo, un conduttore eccelso che nella sua vita ha attraversato momenti terribili. E ne ha parlato a Verissimo recentemente.
Ospite ancora da Silvia Toffanin nel suo salotto di Verissimo, il simpatico Gerry Scotti ha raccontato alcuni dettagli del suo vissuto. Con le parole “La vita è strana: ci mette una vita a manifestarsi e vola via in un giorno” ha dato il via al suo racconto sulla scia dei ricordi. Un racconto triste, fatto di morte e dispiaceri.
Ha infatti ricordato la scomparsa dei suoi amati genitori, avvenuta in circostanze simili ma in momenti diversi. ha dichiarato: “Mia mamma e mio papà sono morti entrambi in un giorno, senza un’avvisaglia, senza una malattia, senza dare il tempo di preoccuparsi o di capire cosa fare. Mia madre aveva 67 anni, era molto giovane. Mio padre se n’è andato quattro anni più tardi”.
Gerry confessa con le lacrime agli occhi: “Tutti e due li ho salutati, la sera prima, e il giorno dopo non c’erano più… È capitato ad altri, anche a te. E lì scopri che tu sei una delle palline colorate del pallottoliere: non provate a fare i calcoli con la vita, perché all’improvviso arriva qualcuno, prende in mano il pallottoliere, fa così e voi non siete più nessuno”.
In una precedente intervista il conduttore aveva ammesso di avere un solo rimpianto riguardo i suoi genitori: “Mi volevano avvocato, hanno fatto grandi sacrifici per farmi studiare. Mi sono fermato a 23 esami su 26, non ho mai finito il percorso universitario di Giurisprudenza. Però questa lacuna l’ho portata dentro. Penso che questo dispiacere sia stato l’unico dato ai miei genitori”-