Sai lavarti i denti? Non fare mai queste 5 cose: li rovini per sempre
Sai davvero prenderti cura dei tuoi denti? Ecco 5 errori molto comuni durante la detersione quotidiana del cavo orale.
Come recita una famosa pubblicità, “la salute passa anche dalla bocca“. Tale assunto è veritiero: una dentatura forte e in salute ci consente di cibarci e di sminuzzare il cibo, in modo da coadiuvare il conseguente processo di digestione, e facilitando così le funzioni di stomaco ed intestino.
Occorre quindi prestare le dovute cure alla manutenzione dei denti, provvedendo a lavarli con regolarità e frequenza quotidiane.
Statisticamente, però, durante la rituale detersione commettiamo alcuni errori in buona fede, ma che possono vanificare le operazioni di pulizia.
Scopriamo dunque quali sono i 5 sbagli più comuni che commettiamo davanti allo specchio, muniti di spazzolino, dentifricio, colluttorio e filo interdentale…
Denti in forma smagliante: ecco gli scivoloni più frequenti
Il primo errore è quello di sostituire il filo interdentale con la sola azione di spazzolino, dentifricio e colluttorio. Questi strumenti sono essenziali per la detersione del cavo orale, ma difficilmente riescono a raggiungere gli anfratti più profondi tra i denti. Il filo interdentale, invece, permette di rimuovere i residui di cibo più difficili da scalzare, e garantisce la pulizia certosina di ogni dente.
In secondo luogo, attenzione al modus operandi: spazzolare con troppa energia può danneggiare lo smalto, provocando inoltre recessione gengivale e un’usura anticipata dell’intera dentatura. Alcuni spazzolini elettrici di ultima generazione sono dotati infatti di un sensore, ed emanano un alert luminoso nel caso venga applicata troppa pressione. Anche le tempistiche si rivelano importanti: evitiamo dunque di detergere i denti immediatamente dopo aver vomitato. I succhi gastrici, infatti, possono contribuire all’abrasione dello smalto, così come gli alimenti eccessivamente acidi, come il succo di limone. Meglio attendere sempre almeno 30 minuti, in modo da smaltire la permanenza in bocca delle sostanze acri.
Occhio anche allo spazzolino e agli sciacqui
Un altro errore molto frequente riguarda il ciclo di vita dello spazzolino: spesso si tende a utilizzarlo ben oltre i 3 mesi consigliati da dentisti e professionisti dell’odontoiatria. Dopo aver smaltito gli effetti di una malattia, inoltre, è preferibile cestinare il vecchio spazzolino: esso può infatti contenere batteri potenzialmente in grado di facilitare una reinfezione.
Dopo aver spazzolato i denti, coronando la procedura con l’impiego del colluttorio, infine, è preferibile non effettuare ulteriori sciacqui con l’acqua. Questa pratica, infatti, può rimuovere il fluoro, limitando in modo consistente la sua azione protettiva.