Allarme Formaggi tossici: se hai questi in casa non mangiarli assolutamente
Alcuni tipi di formaggi risultano contaminati da micotossine potenzialmente pericolose per l’organismo: ecco la lista nera.
Una recente indagine dell’Università Cattolica, campus di Piacenza, ha rilevato la presenza di muffe microscopiche del genere Penicillium e Aspergillus in una percentuale preoccupante di formaggi presenti nella grande distribuzione.
L’alert fa riferimento in particolar modo ai formaggi grattugiati e pronti da servire, confezionati tipicamente in pratiche bustine richiudibili.
La diffusione di tali muffe nel prodotto ha interessato fino al 94,4% di formaggi in commercio, che possono di conseguenza contenere sostanze pericolose come l’ocratossina e la sterigmatocistina. C’è una buona notizia, però: la concentrazione di tali contaminanti risulterebbe inferiore ai livelli di allerta, almeno secondo il report dei ricercatori.
Occorre però prestare attenzione all’abbinamento con altri alimenti, quali cereali, caffè, vino, birra, legumi, frutta secca, salumi stagionati e uvetta. Questi cibi contengono spesso le succitate tossine, e bisogna quindi considerare gli effetti dell’assunzione complessiva. Il professor Terenzio Bertuzzi, del Dipartimento di Scienze Animali, degli Alimenti e della Nutrizione all’Università Cattolica ha fatto chiarezza in merito con un comunicato illuminante.
Formaggi grattugiati contaminati: ecco i consigli per i consumatori
La ricerca, finanziata dai consorzi di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, ha permesso ai ricercatori di individuare le criticità nella filiera produttiva dei formaggi presenti sugli scaffali. Spiega Terenzio Bertuzzi: “Se tutti i prodotti che noi consumiamo sono di qualità, il rischio per la salute non c’è. Ma è sempre importante acquistare alimenti da fonti sicure, italiane ed europee. L’UE, infatti, effettua controlli regolari e molto efficienti. Nel corso dell’anno ci sono molte allerte che riguardano prodotti extraeuropei, noi siamo inseriti in un sistema sicuro“.
Ha poi concluso: “Per questo, è importante evitare acquisti che passano da vie non ufficiali“. In sintesi, dobbiamo controllare con attenzione la provenienza dei cibi che inseriamo nel carrello, cercando di privilegiare i rivenditori di fiducia e i marchi più affidabili.
Le conclusioni di Terenzio Bertuzzi
In merito ai risultati della ricerca, il professore ha commentato: “I quantitativi delle due tossine rintracciate nei 107 campioni analizzati non sono pericolosi. Si parla di alcuni microgrammi di micotossine per chilo di grattugiato, che sono quantitativi bassissimi.”.
E infine: “Nel complesso, il rischio per il consumatore è minimo: i limiti di legge fissati dall’UE sono precauzionali, basati sull’analisi del rischio proprio con l’obiettivo di minimizzare gli effetti sulla nostra salute“. Rimandiamo in conclusione a quanto sopra: la migliore prevenzione passa per la selezione certosina degli alimenti da porre in tavola, senza per questo rinunciare ai nostri piatti preferiti!