Stufe a Pellet e camini, divieto assoluto in 5 regioni: fino a 5000€ di multa
Scattano in molte regioni stringenti divieti per l’utilizzo di stufe a pellet e a legna: sanzioni salate per i trasgressori in 5 regioni.
Il 2023 sembra aver portato con sé un brusco crollo delle temperature. L’inverno, sinora mite e godibile, negli ultimi giorni sta attanagliando l’intera penisola nella morsa del gelo, vincolando i cittadini all’utilizzo domestico di caloriferi, nonché di stufe a pellet oppure alimentate a legna.
Tale abitudine, però, può risultare incompatibile con le recenti normative a tutela dell’ambiente: molte stufe, ormai obsolete, non rispettano gli standard previsti dalla legge, e possono contribuire significativamente all’emissione di CO2.
La classificazione delle stufe si contraddistingue per l’attribuzione convenzionata di stelle: quelle che ne possiedono il minor numero sono da considerarsi ormai arretrate, e il loro utilizzo può costare al consumatore inconsapevole fino a 5.000 euro di multa.
Le regioni principalmente coinvolte nella rivoluzione ecologica sono: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte e Toscana. Scopriamo le nuove limitazioni relative all’emissione di CO2, zona per zona.
Stufe a pellet e a legna: ecco cosa prevede la normativa vigente
In Lombardia sussiste da anni un alto asso di inquinamento atmosferico. Per tale ragione vige il divieto assoluto di accendere stufe e camini obsoleti, con classe inferiore a 4 o 5 stelle. La legge regionale 24/2006 prevede infatti in caso di trasgressione multe dall’importo minimo di 500 euro, fino ad un tetto massimo di 5.000 euro. In Veneto la delibera regionale 836/2017 vieta l’accensione di dispositivi di classe inferiore alle 3 stelle. Inoltre, dal 2019 non è possibile installare in casa stufe sottostanti le 4 stelle di classificazione energetica.
In Emilia Romagna, per le abitazioni a quota inferiore ai 300 metri è stato introdotto il divieto di accendere stufe, camini e termostufe inferiori di classe 1 e 2 stelle, se in casa sono presenti altre potenziali fonti di riscaldamento, ad esempio i termosifoni. Infine, il Piemonte nel 2019 ha stabilito lo stop rigoroso all’impiego di caloriferi di classe inferiore alle 4 stelle, e in Toscana la normativa differisce da Comune a Comune di appartenenza.
Le agevolazioni statali
Nelle 5 regioni sopra citate, la scelta più sicura e consapevole è quella di adottare stufe e camini di nuova generazione, in modo da allinearsi alla recente normativa in materia. Per quanto riguarda il resto d’Italia, tale pratica al momento dipende dalla coscienziosità dell’individuo, ma con ogni probabilità verrà a breve regolamentata.
Per tale ragione, il Governo ha previsto delle ingenti agevolazioni per i cittadini, che consentono di detrarre nel 730 fino al 65% della spesa sostenuta per l’acquisto di nuovi dispositivi.