Tiziano Ferro, la straziante rivelazione sulla sua salute: “È una malattia che deve essere curata”
L’apprezzato cantante Tiziano Ferro parla della sua malattia che forse non tutti conoscono; il suo racconto è commovente
Tiziano Ferro da qualche anno ha lasciato l’Italia e vive Los Angeles con il marito Victor Allen, sposato nel 2014, e i due figli adottivi Margherita ed Andres. Oggi a 42 anni è un uomo affermato e risolto, e lontani sono i suoi esordi. Correva l’anno 2001 e il brano Xdono svetta nelle classifiche e viene cantato da tutti.
A quel primo successo ne seguono tanti altri, Rosso Relativo, Imbranato, Sere Nere, Non me lo so spiegare sono sulla bocca di migliaia di fan che seguono questo ragazzo un po’ schivo e con una voce potente. Idolo delle ragazze, nel 2010 fa pace con se stesso e finalmente il suo coming out.
In seguito ha raccontato a RollingStone: “Poi c’è stato il coming out nel momento massimo della mia carriera. In un Paese come il nostro, mi dicevano, che cosa ne puoi trarre, se non danni? Ma anche lì non c’era coraggio: c’era disperazione. Se non fosse andata così, per me sarebbe stata la fine. E con fine non intendo solo la morte fisica, ma forme di degrado che possono essere ugualmente dolorose. Una morte interiore, emotiva. Per frustrazione, infelicità, ansia, isolamento, mancata stima verso me stesso. Tutti sentimenti che provavo. Il coming out è stato un intervento da pronto soccorso”.
Tiziano Ferro: la malattia
Tiziano Ferro in diverse interviste come anche nel libro Trent’anni e una chiacchierata con papà e nel docufilm autobiografico Ferro ha parlato di una malattia che lo ha afflitto a lungo e che colpisce milioni di persone: la depressione.
A Verissimo si confronta con Silvia Toffanin e ammette: “La prima svolta è del 2008, perché non riuscivo a parlare con una persona senza sentire che mi puntava un dito pensando che fossi gay. Mi sentivo come messo all’angolo, ero un sociopatico e a quel punto ho cominciato ad andare in analisi, ho abbracciato una condizione di bellezza, ho iniziato a parlare con amici e famiglia ed è stato automatico parlare con tutti”.
E confessa: “Io non pensavo che la depressione fosse possibile, pensavo che succedesse agli altri o addirittura ai matti. La depressione è furba, ti convince che la zona di conforto tua, quella del dolore, vada bene così. Non si parla mai di depressione come malattia, ma spesso è qualcosa di più grande e abbiamo paura di parlarne perché veniamo da decenni di stigma”.
Infine accenna ad una terribile conseguenza possibile della depressione: il suicidio. E dichiara: “È uno dei sintomi e devi trattarlo come tale, devi capire che l’obiettivo della depressione è vederti a terra. Dobbiamo ridurre il preconcetto attorno a questa parola”.